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Un libro ricco di implicazioni tra il giallo, il grottesco e il metafisico. Nell'estate del 1936 Gino Motta, giovane e brillante avvocato, scompare improvvisamente mentre è in vacanza al mare. La polizia indaga, ma è propensa ad archiviare il caso prima come annegamento, poi come suicidio per squilibrio mentale. Ma l'avvocato Motta non è morto: incontrata una sirena su un tratto solitario di spiaggia, è sprofondato con lei in acqua, risucchiato in un mondo affascinante e inquietante. Mentre sembra cedere alla favola e al surreale, Soldati, che scrive questo libro durante il fascismo, riesce a disegnare in controluce una metafora subacquea dell'opaca, ottusa, vita italiana di quegli anni, lasciando al lettore un nodo da sciogliere e un senso da scoprire.